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Of Bonollo

Of Bonollo

fonte: Il Messaggero – Questioni di Gusto

E’ il nostro distillato per eccellenza. Nonostante le mode succedutesi negli ultimi anni, fatte di prodotti pur interessantissimi e dalle tradizioni davvero indiscusse, dal rum al whiskycosa che non può dirsi di cognac, armagnac e calvados, checché ne pensino i cugini d’Oltralpe: prodotti meravigliosi ma che nel nostro Paese hanno visto crollare le loro vendite, la grappa rimane comunque il nostro fiore all’occhiello nel settore dei superalcolici: soprattutto oggi che la qualità si tocca con mano, oltre che con narici e papille, e le produzioni casalinghe d’un tempo, che facevano colore ma innanzitutto   tanto   calore, vista l’esuberanza alcolica e la mancanza di finezza e di personalità, sono ormai relegate nella memoria.

Un distillato finalmente di pregio capace di concludere degnamente un pasto di livello, sorseggiandone una misurata quantità per poter goderne finalmente appieno: e con i suoi veri punti di forza, pur se innanzitutto bisognerebbe partire da vinacce di sicura affidabilità, legati a dinastie familiari che nell’alternarsi generazionale hanno sempre creduto fermamente nel prodotto, passandosi la mano gradualmente, da nonni a nipoti.

L’800

Fra queste non può non essere ricordata quella di Umberto Bonollo, che muove i suoi primi passi sin dall’Ottocento (del 1908 è la prima denuncia di produzione, da parte di Giuseppe Bonollo, di cui si sia a conoscenza). Già da allora, e proprio grazie a Giuseppe, iniziò anche la pratica della distillazione tramite gli alambicchi a vapore, decisamente innovativi per l’epoca. Sarà poi nel 1951 che il figlio Umberto trasferirà la sede aziendale nel Padovano, un ambito capace anche di fornirgli vinacce di livello superiore.

LA CRESCITA

Fra i Cinquanta e i Settanta, poi, grazie anche all’ingresso in azienda delle nuove leve (Amelia, Giuseppe, Antonio, Dario e Bruno Amedeo), l’azienda prenderà definitivamente lo slancio che la porterà ai vertici nazionali del settore, confermati dall’arrivo della quarta generazione (Luigi, Elvio, Filippo e Giorgio), che contribuirà a migliorare ulteriormente il livello di finezza, classe ed eleganza della gamma. Anche per via del cosiddetto Sistema Unico Bonollo, teso all’ottimizzazione di tutto il processo produttivo: dal conferimento delle vinacce all’eventuale affinamento in legno, fino al packaging e alla comunicazione.

 

L’attività di distillazione, e il relativo e meritatissimo successo, non hanno mai fatto passare in secondo piano anche il felice approccio alla liquoristica, così come agli amari o ad altri prodotti di fine pasto. Lo dimostra anche l’ultimo nato: il nuovo, delizioso, Dorange Of, che si rifà per l’appunto alla linea Of di Bonollo, fiore all’occhiello aziendale. È il risultato dell’unione fra la Grappa Of Amarone Barrique, tra i capisaldi della famiglia, e infusi naturali di scorze di arance di Sicilia. Quanto si verserà nel bicchiere risulterà un felice equilibrio fra i toni agrumati, dolci, accattivanti, coinvolgenti e persistenti degli agrumi macerati, e la struttura del distillato ottenuto da un vino complesso quale l’Amarone: avvolgente, morbido, caldo, ampio, strutturato, dal finale lungo ma fine ed equilibrato, con un corredo alcolico mai invasivo. Da centellinare a fine pasto, con misura e attenzione, anche quando accompagnato da cioccolateria della migliore, così come da qualche goloso campione di pasticceria secca.

 

F.Tur.

messaggero